Lo shiatsu è una tecnica dolce che stimola l’autoguarigione e regala benessere ed equilibrio interiore.

Gli strumenti principali, più semplici e sensibili, utilizzati da noi operatori shiatsu sono la mano e le dita.

Lo shiatsu nasce in Giappone due secoli fa, ma la sua conoscenza si basa sulla tradizione millenaria della medicina cinese (agopuntura), che concepisce il corpo umano attraversato da una rete di canali chiamati meridiani nei quali fluisce l’energia vitale.

Stimolando il corpo mediante pressioni e stiramenti sui meridiani, lo shiatsu interviene andando a riequilibrare lo scorrere dell’energia, portando a ritrovare un benessere psicofisico.

Amo raccontare quanto sia bello e coinvolgente ogni volta accogliere e prendersi cura della persona che si affida allo shiatsu.

Ogni trattamento è una pagina bianca da scrivere…. La persona arriva e viene accolta in un ambiente confortevole e rilassante.

Ogni trattamento è personalizzato, viene costruito in base a come si sente la persona in quel determinato momento.

Viene ascoltata, perché è molto importante per noi sapere come la persona sta nel suo insieme, non solo a livello fisico, ma anche a livello emozionale. A differenza della medicina occidentale che lavora per settori, lo shiatsu considera l’uomo come corpo unico e contenitore di emozioni.

Lo shiatsu aiuta a favorire la consapevolezza del sentire sia in chi lo pratica, che si pone in atteggiamento di grande ascolto nei confronti dell’altro, ma soprattutto in chi lo riceve che inizia a sperimentare attraverso il tocco mirato ai punti le parti del corpo in maniera più profonda.

Durante il trattamento c’è una profonda connessione e scambio di energia tra chi lo fa e chi lo riceve, a volte si entra in un contatto profondo che va oltre il semplice contatto.

Può accadere che facendo pressione in particolari punti o zone del corpo alla persona affiorino ricordi o emozioni depositate lì da tempo, che vengono esternate e metabolizzate attraverso una risata o un pianto.

Mi capita spesso che le persone mi riferiscono cose che hanno vissuto e si stupiscono che proprio in quel momento lì siano venute alla mente.

Credo che il compito più impegnativo ma anche più stimolante per noi operatori sia proprio quello di riuscire ad accompagnare la persona in un percorso di benessere ed evoluzione personale e rafforzamento, accogliendola e sostenendola.

Potrei raccontare di tanti e diversi cambiamenti a livello fisico e anche emotivo che ho visto in questi anni di esperienza nei miei clienti:

Presa di coraggio e cambiamento del lavoro;

Aumento dell’autostima;

Miglioramento della Postura;

Risoluzione di problemi cronici quali mal di schiena, dolori mestruali, mal di testa, dolori cervicali;

Diminuzione dello stress, ansia, attacchi di panico;

E’ sempre interessante vedere come quando la persona arriva da noi porti con se un bagaglio carico di storie di vita vissuta, di abitudini, di emozioni, di tensioni che la sovraccaricano.

Non è semplice per chi riceve il trattamento le prime volte lasciarsi andare, c’è da parte loro sempre diffidenza, curiosità, controllo della situazione; ma già dopo due o tre trattamenti si nota un cambiamento, e più la persona si abbandona al rilassamento più diventa facile per noi entrare in profondità.

Ecco perché i trattamenti shiatsu dovrebbero essere effettuati per un certo periodo e con regolarità, ci mettiamo tanto tempo a stamparci addosso le cattive posture o abitudini e altrettanto tempo dobbiamo dedicarci per togliercele di dosso.

Mi piace sempre immaginare che noi operatori shiatsu siamo come dei musicisti che suonando con le dita i tasti giusti fanno uscire una bellissima melodia che per noi vuol dire vedere la persona andare via alleggerita, rilassata, serena e sorridente… Allora sì che possiamo dire di aver fatto un buon lavoro…

Carlet Katja

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